Non è per niente raro: ancora oggi, nel 2022, molti professionisti vengono interpellati per la traduzione in Inglese di siti web istituzionali e poi, quando iniziano a leggere il testo originale in italiano, scoprono un groviglio di costruzioni complicate, involute, zeppe di subordinate e parentetiche.
Il primo consiglio per la traduzione in Inglese di siti web istituzionali è il caro vecchio acronimo inglese KISS ovvero Keep It Simple Stupid. Devo tradurre? Credo proprio di no. Piuttosto cerchiamo di vedere insieme come si può lavorare per impostare la traduzione in inglese di un sito Internet che risulti al contempo semplice ma non… stupida :-).
Consigli per impostare e valutare la traduzione in Inglese di siti web istituzionali
Come è possibile impostare la traduzione in Inglese di siti web istituzionali senza andare a discapito del messaggio iniziale?
Il criterio della semplicità che abbiamo visto prima può essere una buona bussola, adesso proviamo a declinarlo in 3 piccoli promemoria pratici:
- Il sito istituzionale deve essere informativo
Se il vostro committente è, poniamo, un’azienda vinicola e sostiene di avere “una vasta produzione annuale”, provate in qualche misura a insistere e chiedete (così come farebbe un qualunque cliente) quante bottiglie? Per quali mercati? In quali varietà? La comunicazione digitale, anche e soprattutto nei siti web istituzionali, è esposta al giudizio dei lettori in tempo reale: se il vostro committente ascolterà questo insight vorrà dire che è più “sul pezzo”, altrimenti… vuole un sito tanto per averlo (ma a che serve?)
- Il sito istituzionale deve essere diretto
Leggete senz’altro la classica frase “i valori in cui crediamo sono quelli del libero commercio”, ma poi premuratevi di tradurla in modo lineare con un bel we believe in free trade; allo stesso modo trattate intercalari come “tutto questo è stato reso possibile grazie a [X]”, tagliando corto e traducendo pure Thanks to [X], we do [Y]. - Il sito istituzionale deve essere uniforme
Se il vostro cliente è un’azienda che realizza un determinato tipo di prodotto, chiamatelo pure con il suo nome senza abbellirlo troppo: sul web non c’è tanto spazio per “proposte”, “soluzioni”, “progetti” e simili vaghezze. Parlate (e traducete) come mangiate: vi aiuterà, soprattutto in chiave Seo.
Senza contare che il criterio della semplicità è a doppio binario: serve a chi traduce ma serve anche all’azienda che ha commissionato la prestazione, che così potrà verificare l’efficacia del materiale consegnato.
La traduzione in Inglese di siti web istituzionali e l’esperienza Opitrad
Dopo questa piccola carrellata qualcuno potrà dire che non c’è moltissima distanza tra la traduzione in Inglese di siti web istituzionali e la consulenza di comunicazione in senso stretto. Senz’altro è così e magari qualcuno potrà anche pensare che il traduttore è chiamato talvolta a fare un doppio (se non triplo) lavoro… ma questo va a tutto vantaggio della reputazione di noi traduttori e di quella dei nostri committenti, non vi pare?
Ecco perché ogni giorno, qui in Opitrad, ricordiamo questi semplici promemoria tutte le volte che stiamo preparando la traduzione di un sito internet verso l’inglese o in tutte le combinazioni offerte dalla nostra agenzia.