Il traduttore-formatore è una figura molto particolare nel panorama dei professional translators perché non si limita alla traduzione professionale di testi tecnici, che non di rado sono ad elevato carattere tecnico e spesso prevedono la redazione di glossari specializzati, ma soprattutto cerca di immedesimarsi nei panni di chi deve filtrare informazioni, apprendere, insomma imparare.
Traduzioni di manuali tecnici: le buone abitudini di chi opera con approccio didattico
C’è un’ottima metafora per familiarizzare con chi traduce manualistica tecnica: tornare a scuola. Infatti, il buon traduttore di testi con scopo tecnico-didattico si comporta proprio come se stesse imparando le cose per la prima volta ed è abituato a partire dai particolari più piccoli: per esempio il cambio di valuta (da sterlina o dollaro a euro) e le unità di misura (da piedi a centimetri) fino ad arrivare alla classica “pillola informativa”, che però fuori dal contesto italiano deve essere tradotta senza invadere il campo del Pharma e diventa semmai chunk.
Questo vocabolo inglese è più appropriato per tutte le aziende che sempre più spesso devono redigere manuali informativi con finalità di e-learning, infatti definisce il pezzo ottenuto dal taglio di un elemento a sua volta ancora più grande e quindi rimanda a un’idea di contenuto globale suddiviso in piccole parti e successivamente erogato “a puntate”. Ma visto che parliamo di inglese proviamo a entrare più nel dettaglio della traducibilità per un testo didattico per un pubblico anglosassone (e viceversa).
Mini-manuale per tradurre il manuale: ovvero piccoli trucchi per fare un’analisi preventiva della traduzione
Se state per commissionare un lavoro a chi deve eseguire delle traduzioni di manuali tecnici e didattici da/verso l’inglese, magari con elevato tasso di tecnicismi, non dimenticate queste 2 cose: la semplicità e la brevità.
Semplicità e brevità sono i veri passepartout per chi lavora nell’ambito dei servizi linguistici e deve spostarsi agilmente nella classicissima combinazione Italiano-Inglese.
Ecco poi 3 dritte che potreste usare a mo’ di (micro)manualetto, sempre prima di chiedere un preventivo al vostro traduttore di fiducia:
- Apprendimento o formazione? Scrivete sempre learning
- Allievo? Discente? Alunno? Andate sicuri: siamo tutti student
- E per far capire che dobbiamo “erogare” un corso? Puntate sul concreto: deliver
Questo perché emergono nettamente due culture e due modi completamente diversi di concepire la formazione: schietto e asciutto quello inglese, accademico e formale (quando non proprio ingessato) quello italiano.
La traduzione di manuali per la formazione è Transcreation
Tradurre per la formazione è, non di rado, un autentico lavoro di transcreation dove risulta fondamentale la sintonia con l’ambiente culturale e educativo della lingua d’arrivo. Nel caso del tipico manuale tecnico tradotto la complessità delle frasi che caratterizza la nostra preparazione classica (tipicamente europea) deve essere quasi certamente “sacrificata” davanti a una platea anglosassone traducendo in inglese per ottenere piccole frasi brevi che arrivano dirette. Non dobbiamo infatti dimenticare che ci stiamo sempre rivolgendo a una mentalità pragmatica o, per dirla in termini squisitamente “british”, più factual.