Notte da Oscar… senza localizzare i titoli dei film.
LalaLand, Moonlight, Manchester by the sea: quest’anno agli Oscar hanno sbancato film i cui titoli non sono stati localizzati in Italiano. Titoli evocativi, che rimandano immediatamente al contesto e al contenuto senza dover per forza fare una localizzazione.
Chissà quante volte vi è capitato di ridere o indignarvi per la traduzione assurda o inappropriata, comunque lontana dall’originale, di titoli di film. Soprattutto in periodi di Notte da Oscar come questo. Ebbene, ci abbiamo fatto anche noi una riflessione e dobbiamo dire, che, anche se spesso le motivazioni sfuggono, la traduzione non è mai casuale.
Ci possono essere innanzitutto motivazioni tecniche, dovute allo spazio che deve occupare il titolo sul cartellone del film: si deve quindi cercare una traduzione che consenta di utilizzare la stessa grafica con meno modifiche possibili!
Abbiamo poi motivazioni di tipo culturale: per quanto riguarda la cultura anglosassone, si preferisce attirare l’attenzione sul momento scatenante degli eventi del film, mentre in italiano siamo abituati a fare riferimento all’evento in sé (ed è così, per esempio, che “When Harry met Sally” diventa “Harry, ti presento Sally”)
Sempre di tipo culturale è la causa del cambiamento del titolo di uno dei più famosi film di Miyazaki, “La città Incantata”: per noi, trattandosi di un film a cartoni animati, il titolo deve attirare anche i più piccoli, ma, come ci fa capire il titolo originale “Sen to Chihiro no kamikakushi” (alla lettera dovrebbe essere “Il rapimento da parte degli spiriti di Sen e Chihiro”), è in realtà una storia un po’ inquietante. Chissà che non sia venuta meglio la traduzione in inglese, “Spirited Away”.
Altri esempi di localizzazioni di titoli
Non sempre le localizzazioni sono vincenti e a volte nascondono degli escamotage facilmente rilevabili da chi un pochino se ne intende.
Paradiso perduto – è stato tradotto con “Great expectations”; il titolista italiano ha deciso di citare il famoso poema di Milton, ma Great expectation è già il titolo di un libro di Dickens…
Onora il padre e la madre – “Before the devil know you’re dead“. In questo caso il titolo originale fa riferimento a un proverbio irlandese e quindi la traduzione letterale non avrebbe reso in un contesto italiano.
L’attimo fuggente – “Dead Poets Society“. In questo csao abbiamo invece un esempio di localizzazione vincente, perché il tiolo è molto evocativo ed è ben contestualizzato nel nostro paese seguendo l’eco del Carpe diem oraziano. Anche “La società dei poeti estinti” sarebbe comunque stato un titolo appropriato.
Tornando a stanotte ci piace citare la bella localizzazione del film Il diritto di contare che in originale è Hidden Figures. Il gioco di parole tra numeri, figure, persone che ci sono ma non dovrebbero esserci e matematica è splendidamente riuscito in entrambe le versioni.