La diffusione dell’italiano nel mondo: orgoglio e tradizione d’eccellenza!
La Settimana della lingua italiana nel mondo, che si è tenuta lo scorso anno dal 19 al 25 ottobre, offre l’occasione per riflettere sulla diffusione della nostra lingua a livello globale, tenendo in considerazione tanto i madrelingua italiani all’estero quanto lo studio della lingua da parte di stranieri.
Un’interessante indagine relativa alla diffusione delle lingue nel mondo e del loro apprendimento mostra come l’italiano occupi il quarto posto all’interno della prestigiosa classifica delle lingue più parlate, subito dietro ai “colossi linguistici” mondiali quali l’inglese, lo spagnolo e il cinese. Questo dato continua a stupire non pochi anche tra gli addetti ai lavori. Considerando le lingue in questione, ci rendiamo conto che tale realtà è indubbiamente legata a molteplici e differente ragioni. Per l’inglese e lo spagnolo, infatti, la componente storico-politica connessa all’espansione coloniale dei secoli passati ha giocato un ruolo fondamentale. Al contrario, la diffusione del cinese, che può contare su un numero molto elevato di parlanti nativi, è da considerarsi un fenomeno molto moderno e in costante evoluzione.
E per l’italiano nel mondo quindi? Quali sono le ragioni di una diffusione così elevata?
Se certamente le imponenti ondate di migrazione del Novecento dal nostro Paese verso tante aree del pianeta, così come il ruolo della chiesa cristiano-cattolica siano aspetti fondamentali per la spiegazione di tale trend, bisogna essere altrettanto consapevoli che l’italiano è attualmente parlato, studiato e apprezzato in tutto il mondo perché viene associato in ambito culturale, artistico, cinematografico (“La grande bellezza” insegna!), culinario e del design all’idea di bello (e buono!). In questi settori l’eccellenza, la qualità e la creatività che l’Italia e il made in Italy sanno mettere in gioco fanno la differenza e consentono di avere il primato in tanti contesti mondiali.
Grande è il ruolo giocato anche dalla letteratura. Il 25 marzo si celebra il Dantedì, per ricordare il celebre poeta Dante Alighieri che ha avuto un ruolo così importante nel portare i popoli italici a condividere un’unica lingua. Sono stati anche molti altri gli autori che hanno tenuto alto il nostro buon nome, a partire da Manzoni e Leopardi per arrivare a Luigi Pirandello e ai premi Nobel Eugenio Montale e Grazia Deledda, per citarne solo alcuni.
Alcuni esempi d’uso di italiano nel mondo
Esiste pertanto una varietà sterminata di termini italiani specialistici di uso comune a livello internazionale, elemento che contribuisce ad un’elevata diffusione linguistica.
- Belvedere vuole indicare proprio una struttura che ha una Vista (termine inglese per fair and pleasing view)
- Modello è utilizzato internazionalmente con il suo significato proprio per dire schizzo, abbozzo
- Macaroni significa pasta ed è la trasposizione un po’ fantasiosa di maccheroni.
Non sempre però le parole e le locuzioni mantengono il loro significato originale. Ecco alcuni esempi:
- Fresco per indicare un affresco
- Pepperoni significa salame piccante
- Stiletto heel: non un coltello ma il tacco 12 delle decolleté da donna!
- Capriccio: non quello dei bambini, ma un brano interpretato dal vivo per mostrare le proprie capacità musicali
- Scenario: non l’ambientazione del palcoscenico ma il canovaccio, la sceneggiatura che si usava appendere dietro al palcoscenico.
Italiano nel mondo: un primato da difendere!
Le espressioni linguistiche italiane utilizzate nei contesti appena citati rappresentano un tratto culturale distintivo che ci rende unici in tutto il mondo.
Tale primato però va difeso e coltivato quotidianamente, e la diffusione linguistica dell’italiano potrebbe essere ancora maggiore. Sta a noi italiani continuare a crederci, investire sull’insegnamento della nostra lingua e sulla promozione della nostra cultura partendo dallo stupore che proviamo nel sapere che siamo così amati nel mondo.
Al momento ci sentiamo di dire:
Bravo italiano! Un belvedere agli occhi di tutti!