Opitrad - Vita di una interprete di conferenza

Vita di una interprete di conferenza

Dura la vita di una interprete di conferenza!

Ciao! Mi chiamo …, no, non vi dico come mi chiamo perchĂ© io sono l’interprete, l’interprete e basta! Di me vi posso dire che da dieci anni lavoro come Interprete di Conferenza e che adoro il mio lavoro, anche se non sempre è facile.

Ricordo ancora come se fosse ieri il mio primo incarico. La paura di non capire, l’ansia da prestazione, il terrore di non riuscire a spiccicare nemmeno una parola, la paura di fare una figuraccia. Una volta entrata nella cabina, tutto dipendeva da me e io ero un fascio di nervi. E poi ancora, chi sarebbe stata/o la/il mia/o compagna/o? Perché, come forse saprete, noi lavoriamo sempre in coppia!

No, tranquilli, alla fine non è andata così male. Me la sono cavata, e quella è stata la prima di tante altre conferenze in giro per il mondo. Noi interpreti viaggiamo spesso e gli aerei sono diventati la nostra seconda casa. Alquanto stressante penserete. Beh, avete ragione. Proprio per questo perĂ² sono qui. Spesso l’interprete è quasi invisibile, una sorta di anima trasparente che sta nascosta dietro ai vetri delle cabine di interpretariato: in realtĂ , il suo compito di tradurre simultaneamente i significati con un processo di transcreazione istantaneo è molto complesso.

Non sempre, perĂ², i miei clienti, riescono a immaginare quanto lavoro ci sia dietro a un’ora di simultanea. E allora vi svelerĂ² il backstage della mia attivitĂ , così la prossima volta che richiederete un interprete di conferenza saprete cosa è importante dire al vostro fornitore.

Allora preparatevi a partire con me per questo viaggio e vedrete che scoprirete tante cose interessanti, che mai vi sareste immaginati đŸ˜‰

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