Tradurre i piatti delle feste è la nostra specialità e…
….mai come a Natale ci divertiamo a seguire le tradizioni culinarie di tutto il mondo.
Tutti conoscono il Christmas Pudding, che rispecchia un po’ il nostro panettone, ma se ci addentriamo negli altri paesi non anglofoni scopriremo un mondo ricco di prelibatezze: dalle frittelle con grappa e limone della Croazia agli austriaci Bratäpfel (Mele al forno) e Weihnachtskekse, tipici biscottini natalizi, per proseguire con la Francia e la sua Galette des Rois, che prevede la nomina a re o regina della festa di chi trova una fava nascosta nella torta.
Mentre poi nei paesi mitteleuropei come la Repubblica Ceca sulla tavola di Natale non può mancare il pesce e, in particolare, lacarpa fritta, nei Paesi Baschi si porta in tavola tutti i giorni, da S. Tommaso a Natale, la Txistorra, una tipica salsiccia di agnello, maiale e varie spezie.
Se poi ci spingiamo oltreoceano, troviamo, oltre all’immancabile tacchino ripieno negli Stati Uniti, la Farofa brasiliana, un piatto a base di farina di manioca arricchito da vari ingredienti come pancetta e uva sultanina.
In Africa il Natale è festeggiato in Etiopia con un piatto di Doro Wat, un pollo stufato con le spezie, accompagnato da focaccia di farina di teff, il cereale più piccolo del mondo. Invece nelle Filippine il dolce tradizionale è il bibingka , fatto di farina di riso, uova e cocco.
Una grande varietà a cui noi italiani rispondiamo con i menù dei grandi ristoranti, per i quali prepariamo ogni anno la traduzione dei piatti delle feste: si va dalla bagna cauda con nocciole e noci di capesante scottate – come si dirà bagna cauda? Meglio risolverlo con un chiaro e netto anchovy dip – alla braised beef cheek in red wine sauce, ossia la guancia brasata al vino rosso.
Insomma immaginate che acquolina ci è venuta in bocca traducendo. E voi cosa cucinerete a Natale? #Opixmas #BuonNatale